Tignot annuì a Destresya.
La ragazza allora si preparò e raggiunse il palazzo presbiterale.
Qui erano già sul punto di partire sia gli uomini di Ruspon che quelli di Justine.
Anche Guisgard era pronto e con lui vi era il grosso uomo che l'aveva affiancato sin dal suo arrivo.
Si trattava di un energumeno alto e robusto, dal viso largo, i lunghi capelli neri e gli occhi piccoli.
Indossava una giacca fatta di pelle di camoscio, con lacci e cintura di cuoio stretta ai fianchi.
I pantaloni erano di un tessuto raso, sconosciuto e di certo originario di qualche lontano continente.
Due lunghi coltelli pendevano dal suo cinturone e legato sulla schiena vi era un fodero con dentro un arma mai vista prima da nessuno dei presenti, eccetto Guisgard, che i selvaggi di terre lontane chiamano tomahawk.