Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
Io credo che la domanda che viene posta in questa discussione, si possa tranquillamente girarare su molti altri grandi autori, dal rinascimento al romanticismo.
E credo, al di là di supposizioni ed ipotesi, che la vera risposta sia chiaramente racchiusa nelle tematiche e nella poetica shakespeariana.
Basta leggere le sue immortali opere e lasciarsi rapire dalla complessità dei suoi straordinari protagonisti per capire il perchè Shakespeare non abbia mai scelto il mondo arturiano per dar vita ai suoi capolavori.
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Concordo con voi, tuttavia, anzi proprio per questo ritengo che Shakespeare sia l'unico che avrebbe potuto conferire alla saga sfaccettature di singoli personaggi che egli avrebbe cesellato con tale perfezione al punto che inevitabilmente avrebbero segnato in modo indelebile ciascuno di essi.
Credo però che ogni sua (ipotetica) opera su Camelot avrebbe lasciato il segno più di ogni altra ipotetica opera di autori che mai ne scrissero. Ma questo non per il solo merito di Shakespeare, avete ragione sul fatto che il quesito si possa girare su molti autori importanti. Quel che però Shakespeare possedeva più di chiunque altro era il dono di conferire un'anima "viva" ai suoi personaggi, principali o secondari che fossero, ragione per la quale molti dei suoi soggetti rivestono addirittura il ruolo di "archetipi" per le loro caratteristiche.
Il vantaggio di Shakespeare era indubbiamente di essere autore teatrale, è questo che attribuisce la particolare autenticità ai suoi personaggi. Li ha definiti in modo tale che il popolo, la "plebe" che andava a teatro e per cui scriveva potesse comprenderli e soprattutto identificarsi con loro.
Comunque sia, Sir Guisgard, concordo in pieno con voi, quel che di Shakespeare non abbiamo motivo di rimpiangere nelle opere inesistenti lo troviamo abbondantemente in quelle che ci ha lasciato.