Tutto ciò che sentivo entrava nella mia mente che lo immagazzinava, lo scrutava e il più delle volte... lo scartava!
Non ero riuscita ancora a comprendere granchè da quella passeggiata silenziosa tra i sogni perversi di cacciatori, bottegai e soldati.
Dovevo fare di più, dovevo andare più a fondo.
D'un tratto raggiunsi una porta, una delle stanze più belle e lussuose, quella in cui avevo dato ordine di far accomodare messer Ruspon.
Oh, la sua opinione sì che mi sarebbe interessato conoscere.
Aveva gusti particolari, Ruspon, a giudicare dalle urla della ragazza, dalle minacce di lui.
Mi allontanai per un momento ma tornai subito dopo, tenendo qualcosa di molto prezioso sottobraccio.
La porta era chiusa, ma nel mio locale nessuna porta era chiusa per me, così la aprii, restando totalmente indifferente alla scena che mi si parò davanti.
"Perdonate l'interruzione, messere, sono Madama Destresya, la padrona di questa casa..." con voce calda, lievemente sensuale "Giungo a donarvi una bottiglia del miglior vino di Solpacus in segno di benvenuto..." con un cenno del capo.
"Siete il nostro ospite più illustre, ci tenevo a farlo di persona..." senza degnare minimamente di uno sguardo la ragazza, come se tutto quello per me fosse normalissimo.
"Qualunque cosa desideriate, signore, non esitate a chiedere...." con un rispettoso inchino.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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