I due soldati risero, quasi schernendo Gwen ed il giardiniere.
“Andatevene e tornate domani.” Uno dei due militari.
Ad un tratto dal portone arrivò un terzo militare.
“Che succede qui?” Chiese.
“Nulla di che.” Uno dei due soldati.
Il nuovo arrivato allora guardò Gwen.
“Eravate attesa forse?” A lei.
“Nulla, milady.” Disse l'uomo a Destresya. “I mie omaggi.” Ed andò via.
Intanto gli ospiti della serata continuavano a venire, scegliendosi le varie ragazze.
Ad un tratto una carrozza scura si fermò davanti al palazzo, attendendo che qualcuno ricevesse coloro che erano a bordo.
Cales raggiunse Dacey alla finestra e si affacciò per guardare giù.
Nel farlo il suo viso si lasciò accarezzare dai lunghi capelli scuri di lei.
Una sensazione molto gradevole che lui assaporò per un lungo istante.
“Ehi, voi...” disse poi al mendicante di sotto “... aspettatemi, vi raggiungo.” Prendendo la sua giacca. “Vado a parlare con quel tipo, Dacey... di certo non posso invitarlo qui, dunque lo raggiungerò io... come si dice? Se Maometto non va alla montagna, la montagna allora va da Maometto.” Sorridendole.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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