Portai l'uomo in un piccolo disimpegno poco distante dall'ingresso, arredato con dei braccati di un rosa antico misto ad avorio, che lo rendeva particolarmente accogliente.
"Ebbene, vi ascolto, messere!" con un sorriso cordiale e uno sguardo affabile, mentre mille domande si alternavano nella mia mente.
Resto ad ascoltarlo senza cambiare mai espressione, nè perdere quel velato sorriso con il quale lo avevo accolto.
Interessante, molto interessante.
Oh io non vedevo l'ora di conoscere quei signori, altrochè!
"Ma naturalmente, messere, neanche da dirlo..." con un cenno del capo in segno di assenso e intesa.
"La discrezione è la prima regola della casa, dunque potete restare tranquillo che nulla muterà dalla precedente gestione, per questi galantuomini di cui mi parlate.." sorridendo "A parte che, chissà, magari servirò loro un vino migliore di chi mi ha prceduto!" con un sorrisetto complice, lasciando volutamente l'ambiguità della frase.
Oh sì, ero sempre più curiosai di scoprire chi fossero questi uomini di cui mi parlava.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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