Gwen rivide quella scena, quelle immagini in un sonno confuso, inquieto, difficile.
Poi, pian piano, riprese conoscenza.
Era in un letto, avvolta dalla penombra e sentiva delle voci intorno a sé.
“Fortunatamente non ha ferite serie...” disse qualcuno “... solo graffi e lividi...”
“Si riprenderà presto?” Una seconda voce.
“Si, credo di si.”
Il presbitero rise piano.
“Non temete, come detto è poco più di un topo da biblioteca...” disse ad Elyse “... crede di trovare la bestia nei suoi libri.” Divertito. “Bene...” alzandosi “... vi farò avere la lettera da inviare a Minsk già pronta... ora devo andare, milady...” fissandola.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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