“Con tutta sincerità si...” disse annuendo il presbitero ad Elyse “... la mia veste non solo mi permette, ma mi impone di richiamare donne come voi. Persino ad insultarle, milady.” Con un sorriso ipnotico. “Suvvia... davvero volete fare la guerra contro di me?” Divertito. “Sarebbe da sciocchi, no? Per me risulterebbe un'inutile perdita di tempo, mentre per voi di certo il tutto si concluderebbe in un tribunale della Santa Inquisizione e poi quasi sicuramente su un rogo in fiamme. Sapete meglio di quanto siano... religiosi in questo paese... invece credo che noi due si possa unire le forze e venire a capo di tutto ciò...” assaggiando il vino “... avevate ragione... è davvero ottimo.” Bevendo.
Arrivò l'alba sulla città e Gwen si alzò.
Dal pianoterra arrivava l'odore di latte caldo e di pane appena sfornato.
Il locandiere infatti aveva preparato già la colazione per lei, per il cocchiere ed il guardiano.
Il denaro di Elv era sufficiente non solo per l'alloggio ma anche per la colazione.
Il cocchiere ed il guardiano erano già a tavola e conversavano fra loro di quanto accaduto stanotte, ossia la battuta di caccia che però non aveva portato a nulla.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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