Dacey aveva notato come Gozil e Guan se l'erano svignata in silenzio.
Tuttavia nessun ci badò oltre lei.
Il gruppetto proseguì lungo il bosco, fino a tornare a Sant'Agata di Gotya.
“Non è stata una notte fruttuosa...” disse deluso Cales a Dacey, mentre facevano ritorno al palazzo del presbitero “... dopotutto dovevo aspettarmelo... chiunque sia l'autore delle stragi non attaccherebbe mai un drappello di uomini armati con tanto di cani... che sia un animale o un uomo, il colpevole attacca più facilmente le prede indifese...”
Gwen si addormentò quasi subito, tanto era stanca.
Tuttavia non fu un sonno tranquillo, ma piuttosto agitato.
Sognò Therese che la chiamava, la sua triste infanzia e poi i tanti maltrattamenti subiti.
Sognò Elv che la mortificava e feriva.
Poi quel simbolo, quel pentagramma stellato ovunque.
Un ululato e si svegliò di colpo, restando ansimante seduta in mezzo al letto.
Allora la vide.
Quella belva feroce che azzannava Therese.