Elv annuì e sorrise a Gwen.
Così i due si addentrarono in quella casa.
Il passo di lui era sicuro nonostante fossero quasi al buio, come se conoscesse bene quegli ambienti.
Arrivarono davanti ad una porta chiusa ed Elv iniziò a forzare la serratura.
Si aprì ed entrarono.
Era una sorta di studio, con un grosso scrittoio, varie mensole piene di libri, due grossi armadi ed un baule.
Elv raggiunse questo e cercò di aprirlo.
Gobbo annuì a Dacey ed attraversarono quel passaggio.
Prima lei, poi lui.
Lungo uno stretto cunicolo arrivarono in un ambiente sottostante.
Sembrava l'antica cisterna della torre.
Al centro, come fosse un foro di scolo, c'era un buco.
Gobbo lo indicò alla ragazza e si calarono a turno dentro.
Scivolarono così in un altro ambiente, ancora più giù del precedente.
Il saltimbanco accese un piccolo candelotto ed illuminò quel luogo.
Era una sorta di vasta cantina formata da più vani, uno continuazione dell'altro.
“Andiamo a vedere cosa c'è...” disse Gobbo.
“Posso venire solo se mio zio mi darà il suo consenso...” disse Ernò ad Altea, guardando poi il Borgomastro con aria supplichevole.
“Potrebbe essere un viaggio pericoloso...” il Borgomastro a suo nipote.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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