Si salvò per il rotto della cuffia, ma il mio sguardo accusatorio non si placò immediatamente, memore di quanto aveva detto poco prima sull’essere diplomatico, dunque quell’abile cambio di tono poteva essere tranquillamente una mossa dettata dalla sua diplomazia.
“Infatti sono anni che sono nell’organizzazione, ero poco più di una bambina quando arrivai, è la mia vita, la mia missione, dunque se altri ci hanno messo più tempo a scalare la vetta, o non ci sono proprio riusciti, significa solo che non hanno donato abbastanza di se stessi alla causa, per me invece, non esiste nient’altro... ecco il mio segreto!”. Così dicendo, alzo il bicchiere a mo di brindisi, e finisco il vino.
“Giusto, la missione!” Annuisco, alzandomi, senza smettere di fissare Taddeon “Venite, vi presento il resto della squadra!”.
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