Mi avviai alla porta, camminando in fretta, perché tutto quel perder tempo mi aveva innervosito, e ora volevo assolutamente rimediare.
Non appena giunsi nella sala d’ingresso vidi i servi che aprivano e un uomo distinto è nobile apparire sulla soglia.
Da come si rivolse alla mia servitù mi resi conto che non mi aveva notato, anche perché probabilmente, come tutti, non conosceva il mio vero volto, quello che mostravo unicamente al Capo e ai membri della mia squadra.
Restai allora a fissarlo per un lungo istante, Incuriosita da quella sua presentazione, e rapita dall’azzurro intenso dei suoi occhi.
Scesi allora le scale e mi avvicinai a lui, con passo deciso e incedere solenne.
“L’avete trovata, messere!” Raggiungendolo e facendogli cenno di entrare.
Il mio palazzo era ben protetto e nascosto, dunque se era riuscito ad arrivare fin li doveva per forza essere un amico.
“Posso chiedervi il motivo di questa visita?” Guardandolo negli occhi.
Molto probabilmente si trattava di un altro membro del mio equipaggio, ma doveva essere lui a parlamene per primo, secondo il protocollo di sicurezza.
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