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Vecchio 19-05-2018, 02.52.11   #1768
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Fortunatamente il mio allievo è salvo, mentre il nemico è fuorigioco.” Disse la voce allo specchio a Lys. “Prendi le tue cose e lascia questa terra,raggiungendo il mio castello.” Con tono freddo. “Hai disubbidito ai miei ordini, ma sarò clemente, stavolta. La punizione sarà minima.”
E non era difficile capire quale fosse quella punizione.



“Oh si, amore mio...” disse il cavaliere nel vedere la generosità di Altea nel mostrare i suoi seni scoperti.
Li prese nelle mani, dolcemente ma con desiderio, per poi cominciare a baciarli, a succhiarli.
Uno alla volta.
Prima uno, poi l'altro.
Muoveva la bocca piano, avida, deliziando i rosati capezzoli di lei, rendendoli turgidi, sensibili.
“Altea...” alzando gli occhi azzurri su di lei, senza smettere di assaggiare ed assaporare quei bianchi seni “... sei la moglie di un altro... fuggita dalla sua casa e dal suo letto... eppure io ti desidero come mai ho desiderato una donna in vita mia... se non posso avere te so che impazzirò... che sarò dannato... resta qui nel mio castello... a fare l'amore con me tutta la notte... come se null'altro esistesse... e forse è proprio così... come se ci amassimo da sempre... da un passato lontano... e domani io ucciderò quell'uomo per liberarti e farti mia... per sempre...”



“Sono contento che quel bastardo sia morto...” disse Ivan a Gwen.
“Si...” annuì Elv “... ma ora dobbiamo sfruttare questo colpo di fortuna... dobbiamo andarcene... lontano... quei fanatici torneranno... ma noi dobbiamo essere lontani... è notte, approfittiamo per fuggire, Gwen... una nuova vita ci aspetta...”



“Con il potere ed il dominio della notte” disse la figura incappucciata “io vi proclamo marito e moglie.”
Minsk allora baciò Dacey.
Un bacio che incatenò per sempre le loro vite e le loro anime.
L'anello brillava di una luce indefinita, unica in quella notte senza Luna, come fosse una stella terrena.
“Una nuova vita comincia, amore mio...” mormorò il barone, guardandola con occhi misteriosi e magici “... solo nostra...” prendendola per mano e conducendola ad una carrozza ferma ad attenderli.
Salirono a bordo ed i quattro cavalli neri trainarono via la vettura, imboccando gli antichi cancelli di quei boschi, fino ad un regno fantastico e lontano, dove Dacey fu accolta come una principessa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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