Avevano toccato forse il punto più profondo di quell'abisso di lussuria, di perversione, di perdizione.
Lys stava nuda sul letto, con i suoi due bei servitori davanti, eccitati alla follia.
Aveva afferrato i loro membri, per poi giocarci, deliziarsi.
Giocava con quelle virilità esasperate, gonfie, fameliche, calde.
Ci giocava con la faccia, davanti a loro, strappando gemiti profondi ai due servitori.
“Oh, madama...” disse fra sé e sé Icarius, perso in quel gioco assurdo, folle, perverso come mai aveva concepito, neanche nelle sue fantasie sulla padrona “... che donnaccia sei... sto impazzendo... sto impazzendo... sei sporca... sporca dentro... e io non so resisterti...” a bocca aperta ed occhi socchiusi tanto godeva per quel gioco.
Anche Aegos gemeva e godeva per ciò che stava facendo la sua padrona.
“Come fa... ” pensava quasi con rabbia “... come fa una donna così bella a ridursi a tanto? Che schifo... quanto la odio... la detesto... mi fa schifo...” eccitato e geloso da impazzire “... ti piace così tanto vero, sgualdrina? Non sei diversa da una battona... questo sei...” perdendo sempre più il controllo “... se è ciò che vuoi... questo avrai...” come impazzito.
Spinse via Icarius, facendolo cadere a terra.
Afferrò allora Lys per il collo, stringendolo.
“Tu lo farai solo con me, chiaro?” Con gelosia, rabbia ed eccitazione. “Chiaro, sgualdrina?”
Gwen ed Elv si strinsero, mano nella mano.
Il becchino li guardò ed annuì.
“Possa questa notte” disse con fare solenne “con tutti i suoi spiriti, i suoi misteri ed i versi dedicati alla Luna dagli infiniti suoi innamorati, concedervi i suoi favori, i suoi segreti e tutte le sue stelle, rapirvi con la magia delle sue ombre immutabili e donarvi gli immortali sospiri che da sempre chi ama abbandona agli echi perduti di questo eterno crepuscolo.” Fissando i due vampiri. “Potete baciarvi.”
Elv allora prese il volto di Gwen fra le sue mani e la baciò teneramente, sancendo per sempre quel giuramento fatto alla eterna notte.