I pensieri del ragazzo erano chiari e limpidi nella mia mente.
E più lì sentivo, più mi attraversavano, più rimbombavano in me, più mi eccitavano.
Quegli occhioni erano così dolci, così innocenti e insieme così colmi di perversione.
Oh potevo vederli i suoi pensieri immorali e sporchi, come solo quella stanza voluttuosa poteva essere.
Lo guardavo con uno sguardo malizioso, determinato, quasi perfido.
Era così eccitato il piccolo, così allo stremo.
Lo avevo lasciato volutamente al limite, era troppo eccitante vederlo impazzire in quel modo.
Eravamo tutti sul filo del rasoio.
Io avevo Aegos che continuava a farmi impazzire, andare fuori di testa, gemere in modo incontrollato.
Ero al limite, non capivo più niente.
Ma non ebbi nemmeno il tempo di riprendermi che il mio signore bloccò il tempo, lo spazio, ed ogni cosa intorno a me.
I due servi erano come immobilizzati, e lui mi chiamava dallo specchio.
Allora mi voltai verso di lui, mi alzai, e raggiunsi lo specchio, nuda, calda e vogliosa com’ero.
“Il mio signore ha gradito la vista?” con tono malizioso “Potrei fare di meglio con voi, sapete?” Con un lampo intenso e perverso nello sguardo.
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