Quel tormento, meraviglioso ed insopportabile, con Lys maestra assoluta di giochi così eroticamente perversi.
“Ohhhhhhh...” disse in un gemito sommesso Aegos, cercando di resistere.
Si era sempre ritenuto e dimostrato un gran maschio, forte, resistente e non voleva certo sfigurare davanti alla sua padrona.
Erano di fronte allo specchio, lui in piedi a godere, lei inginocchiata di spalle.
Vedeva la scena riflessa in tutta la sua perversione.
Lys allora accolse tutta la mascolinità di Aegos nella sua bocca calda e generosa, cominciando ad assaporare quella maestosa virilità con tutta la sua disinibita maestria.
Lo stalliere mise la mano sulla testa di lei, cominciando ad assecondare i suoi movimenti, dandole quasi il ritmo dei suoi gemiti e del suo godimento.
“Madama, vi piace?” Lui cercando, a fatica, di riprendere la recita, la farsa, ma con una voce ormai alterata da un'eccitazione folle.
“Per tutto...” disse il contadino bevendo “... perchè è un rudere, cade a pezzi e poi è isolato... molti dicono che passando in quella zona di notte si sentano le voci di un uomo e di diverse donne... mah, è un luogo da cui preferisco tenermi alla larga... ma se a voi interessa, beh, fatti vostri...” finendo finalmente di mangiare “... ecco, ho finito...” guardando Altea con un sorriso “... comunque potreste pagare il conto, così da essere pari, no? Una mano lava l'altra.” Ridendo e mostrando quanto fosse avido.
“Ma mi chiedo...” pensieroso Elv dopo aver ascoltato Gwen “... chi mai lo avrà imprigionato, al punto da spingerlo a questi sotterfugi?”
“Sicuramente qualcuno che ne conosce la natura...” Ivan.
“Queste terre sono piene di Credenti” intervenne Nikolaj “che vedono spettri e demoni ovunque... anche noi siamo sempre in fuga, no? Magari qualche Domenicano, o forse un esorcista. Non dimenticate che quel dottore... quel Vanbelv era stato inviato dalla gente per scoprire la verità su noi vampiri...”
“Di sicuro” fece Ivan “il barone non è un vampiro comune... o forse non è soltanto un vampiro...” con tono inquieto.
“Se facessi così, se lo mandassi via” disse il Maresciallo a Dacey “chi poi organizzerebbe lo spettacolo da mostrare durante la cena? Ormai fra un'ora saremo tutti a tavola ed io non voglio togliere al barone un vago momento di svago. Dopotutto gli artisti da strada sono tutti pezzenti, uno vale l'altro.” Deciso. “Ora vado, ho molte cose da fare... tu fatti bella, mi raccomando.” Ed andò via.
Arrivò allora Silvia.
“Madama, sono qui per aiutarvi.” Sorridendo e col viso più disteso dopo la brutta esperienza della prigione.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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