Il taverniere annuì a Lys, fissandola ed intuendo cosa sarebbe successo in quella camera una volta chiusa la porta, invidiando ovviamente quel servo che gli appariva goffo e fanciullesco.
“Si, madama...” disse Aegos scimmiottando un servo imbranato, intimidito ed intimorito dalla sua padrona, il tutto cozzando con il suo aspetto robusto e vigoroso “... ma non sgridatemi... faccio il bravo, lo prometto...” entrando con lei nella camera.
Il taverniere andò via chiudendo la porta.
La camera non era il massimo del lusso, anzi appariva alquanto essenziale e non brillava certo per il buongusto di chi l'aveva arredata.
Sulla parete opposta al letto vi era uno specchio ovale ed appena rimasti soli Aegos e Lys la sua superficie cominciò a brillare.
Tutto allora fu avvolto da un alone misterioso, al punto da restare come incantato.
Il Tempo sembrava essersi fermato per un'oscura magia.
Anche Aegos appariva immobile, come una statua.
Lys invece no.
Allora dallo specchio si formò un'immagine.
“Si, forse hai ragione...” disse Nikolaj a Gwen “... su, diamoci da fare e cerchiamo in giro... spostiamo queste ossa e vediamo se salta fuori un qualche tipo di passaggio...”
“Naturalmente, madama.” Disse sorridendo il barone prima di andare via.
Rimasta sola Dacey notò qualcuno che la fissava poco lontano, dall'altra parte del cortile.
Era Rosso che presumibilmente aveva osservato quel loro incontro.
A sua espressione era coperta dalla maschera, ma i suoi occhi, carichi d'odio e di desiderio di vendetta, erano fissi su di lei.
Un attimo dopo andò via.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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