“Qualcosa di dolce, madama...” disse Aegos con la voce camuffata per sembrare infantile, goffa, fanciullesca “... molto dolce... posso mangiarlo, signore?” Fissando Lys.
Il taverniere rise sotto i baffi, credendo che quello fosse un bambinone ingenuo, un po' ridicolo.
“Abbiamo focacce molto buone, madama.” L'uomo rivolto alla donna.
Arrivarono in camera e si baciarono.
Un bacio carico di desiderio, di lussuria, caldo, avvolgente, fatto di labbra, di lingue.
Un bacio che continuò con le mani di Elv che fameliche strinsero Gwen nel suo abito, disegnando ogni sua forma, ogni sua piega.
Poi lei si avvicinò al letto e lui restò a guardarla.
“Spogliati, Gwen...” disse con tono lascivo, a metà fra un ordine accennato ed una preghiera sussurrata.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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