“Madama dunque” disse ridendo Aegos a Lys “ama i boschi notturni? Beh, che dire... ai vostri ordini, signora.” Divertito.
Così i due cominciarono a camminare per la boscaglia immersa nelle tenebre.
Vi era silenzio intorno a loro, fatta eccezione per l'ululato di un lupo lontano.
La nebbia era velata, umida, malinconica e cupa.
Elv annuì alla bambina e guardò Gwen.
“Vieni, cercheremo la strada per riportarti a casa...” disse.
Così i tre imboccarono uno stretto sentiero e si incamminarono tra siepe, rovi e un buio profondo.
La nebbia era bassa, silenziosa e cupa.
Ad un tratto la bambina cominciò ad intonare una nenia infantile, giocando con i suoi boccoli.
“Magari una volta a casa della piccola” Elv ad un orecchio di Gwen “si potrebbe fare un bel pasto in due, no?” Ridendo piano, tra l'ironico ed il serio.
Quel gesto espansivo di Altea, il suo gettarsi su Icarius, stando vicinissimo a lui, lo fece arrossire violentemente.
“Ecco...” disse imbarazzato “... io...” quasi balbettando “... non so... non so come ci si sdebita con una gran dama...” intimidito.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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