“Mi aiuterete ad entrare nel palazzo di Monsperone...” disse Reddas a Dacey “... sotto mentite spoglie, poiché tutti là conoscono il mio volto... domattina vi riporterò lì... voi direte che vi ho trovata nel bosco e vi ho protetta e riportata a casa... sarò un saltimbanco, un attore girovago, un artista vagabondo... tale mi crederanno... non desterò sospetti...” fissandola “... accettate?”
La baciò.
Tinse le sue labbra e la sua lingua nella bocca di lei, assaporandone l'essenza, quella linfa gotica ed oscura, misteriosa e primordiale.
Un bacio carnale, fatto di istinto, desiderio, passione.
Un gioco di incastri, di carezze lascive e sensuali, con ancora quel nettare rubato ai due uomini.
Un bacio profondo, intenso, travolgente, caldo nonostante il freddo pallore dei loro corpi perfetti.
“Sei bellissima, Gwen...” disse in un sussurro Elv, mentre le sue dita, sotto quell'abito sontuoso, si strofinavano piano sul sesso fulvo di lei, madido, ardente ed accogliente.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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