La mano di Altea restò sul petto di Icarius, avvertendone il respiro finalmente più regolare e guardandolo riposare ora più tranquillo.
La febbre era calata e sudava di meno.
Di tanto in tanto farfugliava qualche parola confusa, ma non era più vittima del delirio di poco prima.
Dopo circa un'ora aprì gli occhi.
“Ho sete...” disse assonnato e dolorante.
“Meravigliosamente bene...” disse soddisfatto Elv a Gwen “... la fame mi è passata... ma...” sorridendo beffardo ed ambiguo “... ora ho un altro tipo di desiderio... molto più forte...” con tono basso.
Reddas la guardò.
Guardò Dacey negli occhi per un lungo istante.
“In una notte come questa” disse “Mefistofele apparve a Faust...” suonando la cetra “... gli parlò fino all'alba, fino a quando suonarono le campane per la Santa Pasqua... promettendogli ricchezza, giovinezza, bellezza, conoscenza... ma Faust accettò di firmare quel patto, di cedere in pegno la sua anima non per tutti i tesori degli inferi... ma solo per i segreti di Margherita... perchè? Perchè entrambi, Faust e Margherita, erano due anime solitarie... emarginate... inquiete... infelici...” senza smettere di suonare.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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