Elv annuì a Gwen e tutti pranzarono, per poi riposarsi dopo le fatiche del loro arrivo.
Nikolaj allora tornò a suonare il suo violino, le cui note si confondevano col sibilo del vento attraverso le murature della torre.
Vi era un che di malinconico e misterioso in quel luogo.
Come se fossero lontani da tutto il resto del mondo.
La giornata trascorreva lenta, fino a quando Elv si avvicinò a Gwen.
“Credo sia ora...” disse “... è inutile rinviare oltre... facciamolo ora,prima della notte... rendimi uno di voi...” fissandola.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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