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Vecchio 01-05-2018, 23.30.46   #1088
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Dacey ed il suo seguito attraversarono una delle porte cittadine, ritrovandosi oltre le mura di Monsperone, immersi in un mondo cangiante e variegato, disteso in infiniti manti ondulati di colline e valli.
La campagna attraversava le screziature intense del verde, fino ad incontrare l'alone leggero e stratificato di un rosso che tendeva ad un delicato ruggine.
I mattoni della città avevano ora ceduto il posto alla pietra marrone di quei luoghi, dove pecore pascolavano in macchiettati campi divisi da siepi, da vitigni e da ulivi, con l'erba di un verde intenso e lussureggiante che indicavano un clima favorevole e mite.
Sui quadri verdeggianti dei campi e la bassa ed ondulata curva dei boschi si ergeva in lontananza una bassa e malinconica collina, sfrangiata alla sommità e quasi persa in un fiabesco paesaggio onirico.
Qui, su di essa, sorgevano le colline di un vecchio palazzo abbandonato.



Per il resto della mattinata e l'inizio del pomeriggio Gwen, Elv e gli altri due vampiri si misero di impegno per rendere la torre diroccata il più ospitale possibile.
Nel giro di qualche ora quel luogo assunse un'aria gotica più nobile e persino quasi accogliente.
“Ho trovato una lapide...” disse Elv finito con i suoi lavori “... è scolpita in un grosso masso di granito semi sotterrato in quello che doveva essere un tempo il giardino... beh, questo luogo ha anche un nome... Torre dei Sortilegi...”



L'atmosfera era calda, invitante, proibita.
In un attimo Lys fu di nuovo nuda davanti al suo stalliere ed al giovane giardiniere.
Il suo corpo bianco e lascivo, perfetto in ogni sua forma si immerse in quell'acqua schiumosa, nuotando come una sirena.
La sua voce sembrava avere il dono di eccitare e come la mitica Circe di rendere gli uomini simili a maiali.
Al suo invito subito Aegos si spogliò restando nudo davanti alla sua padrona e mettendo in mostra l'orgogliosa virilità.
Anche Icarius, sebbene più impacciato e intimidito, si tolse i vestiti e tradendo come l'altro una mascolinità fin già troppo sollecitata e tormentata dalla bella bruna.
Ma da una sua tasca cadde sul bordo della vasca un fiore.
Un'amamelide, proprio sotto gli occhi di Lys.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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