“Non c'è.” Disse Nikolaj a Gwen. “Ho bussato e non rispondeva. Allora sono entrato. Non c'era più.”
“Vado a vedere se c'è la sua carrozza...” Elv.
“Nessuno gli ha aperto il portone, è per forza ancora dentro.” Mormorò Ivan.
Elv però uscì lo stesso a controllare.
Tornò dopo qualche istante, perplesso.
“La carrozza non c'è più...” fissando Gwen e gli altri due vampiri.
Silvia annuì a Dacey e poco dopo il cavallo di lei e due paggi come scorta erano pronti.
Così tutti e quattro uscirono dal palazzo, uscendo a passeggio per le stradine di Monsperone.
Era una bella mattinata di Sole, l'aria era gradevole e le strade discretamente animate dalle botteghe aperte e dalla gente nelle viuzze che salutavano la sorella del Maresciallo.
Tutt'intorno la città si intravedevano le belle e dolci colline di Chanty, rendendo quel paesaggio fiabesco.
Stuarto annuì a Lys e tornò al portone, dove fuori aspettavano Altea, Pompilio e i due cacciatori di lupi.
Stuarto aprì lo spioncino e restò sorpreso.
“La padrona è occupata e non può vedere nessuno ora, signori.” Disse ai quattro.
Ma i due cacciatori di lupi si scambiarono uno sguardo d'intesa e spintonarono via il vecchio Stuarto.
“Ordini del Maresciallo...” uno dei due “... dobbiamo controllare il palazzo. Dillo alla tua padrona.” Ed entrarono, con Stuarto che li guardava sgomento.
Ora il portone era aperto davanti ad Altea ed a Pompilio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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