Lys era in estasi, in balia del desiderio più drenato, del piacere più travolgente.
Era fra i suoi due servitori, con Aegos inginocchio davanti a lei, con la bocca e la lingua fra le sue gambe, portandola quasi alla follia, mentre Icarius, accovacciato dietro di lei, contemplando la perfezione delle sue forme, di quei glutei sodi e bianchi, come un bimbo nel paese dei balocchi.
Li accarezzava, li palpava, li stringeva, tingendo la sua lingua lasciva quasi come un pittore che imbratta la sua tela, ispirato ed eccitato.
Ma ad un tratto Aegos si fermò, pulendosi la bocca, alzandosi da terra e portandola via da Icarius.
Il giardiniere restò ammutolito, deluso ed eccitato alla follia, senza avere il coraggio di fare nulla.
Allora lo stalliere mise Lys contro un albero, restando alle sue spalle.
“Madama...” disse eccitato e virile “... andiamo a cavalcare?” tenendola stretta per la nuca, con lei che già immaginava tutto.
Pompilio sentì la voce di Altea, alzandosi di scatto e prendendo una candela.
Subito corse in biblioteca ancora assonnato.
"Madama..." disse "... avete chiamato?" Fissandola.
Subito Elv rispose a quel bacio di Gwen, assaporandone le labbra e giocando con la sua lingua.
Lei continuava a stuzzicare la sua mascolinità sempre più calda ed impetuosa.
"Bene..." disse sulle labbra di lei "... allora devo tenere alto il nome di noi mortali... no?" Malizioso e provocante.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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