Disattivato
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Non riuscivo a stare ferma, non riuscivo ad arrestare quella folle corsa, il piacere era troppo forte, troppo intenso, troppo travolgente.
Aegos era meraviglioso mi sosteneva, mi faceva impazzire, godere, urlare.
Sentivo tutta la sua faccia sotto di me, sentivo la sua lingua implacabile che mi faceva impazzire, godere, morire, mi sembrava di sentire il suo respiro farsi caldo, il suo cuore battere e la sua virilità farsi sempre più salda.
Beh, non lo avevo toccato con mano ma immaginavo.
Anche se in realtà avrei voluto fare di più che immaginare.
Quando Icarius lasciò i miei piedi, per risalire la mia coscia, la mia gamba e andare a mettersi dietro di me, a leccare le mie natiche, allungai un piede verso il membro di Aegos inginocchiato davanti a me, e iniziai a tormentarlo con quello, ad accarezzarlo a tastarlo, movimenti sensuali, abili, esperti, fatti apposta per farlo morire di piacere, fargli capire che stavo apprezzando quei meravigliosi baci proibiti al mio sesso che sembrava non esserne mai sazio.
Ma poi, la voce di Icarius, poco prima, così tenera e cucciolosa, così meravigliosamente eccitante, persa mi aveva letteralmente fatto andare fuori si testa.
Cosa aveva quel ragazzino inesperto che cominciava direttamente con la mia intimità, spingendola a bagnarsi ogni qual volta faceva gli occhietti da cucciolo o quella voce così tenera.
Mi montava una tale voglia dentro, quando Icarius faceva così, che la metà bastava, era una voglia intensa e forte, la voglia di fargli perdere il controllo, di vederlo gridare, impazzire, perdersi completamente in me.
Ora avevo perso ogni controllo.. sì sì sì, non capivo più niente.
Non gli avevo nemmeno risposto, povero caro, così persa dal piacere immenso che mi dava la lingua di Aegos.
"Sì, piccolo..." gemo, portando una mano dietro di me e affondandola nei suoi capelli per poi scendere e andarlo a prendere sul collo "Sto godendo da morire..." chiudendo gli occhi e lasciandomi completamente andare.
Allora allungai una mano anche davanti, alla ricerca del collo di Aegos.
Avevo le loro teste nelle mie mani, e iniziai a spingerle verso di me, uno davanti e l'altro dietro, sempre più forte, sempre più forte
Non ero più in me, o forse lo ero fin troppo: dopotutto io ero questa.
"Vi voglio..." gemetti, stravolta dalla passione "Vi voglio tutti e due..." sempre più folle e determinata "Qui, adesso..." non capendo più nulla.
"Adesso..." gemevo.
"Adesso..." impazzivo.
"Adesso!" ordinavo.
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