Elv guardò Gwen negli occhi e la baciò, stringendola a sé.
“Ti porterò lontano...” disse sulle sue labbra “... lontano... in riva ad una spiaggia deserta e sulle pendici isolate di un monte innevato... in una capanna che sa di salsedine, o in una baita scaldata da un braciere col profumo di castagne arrosto... dove gli orizzonti sono sterminati ed i tramonti infiniti... lì ti porterò... lì fuggiremo...” baciandola ancora.
Alla fine, nuda nel suo letto, Altea si addormentò...
C'era il Sole, l'aria era gradevole e pulita.
Il vento soffiava profumato di ulivi e vigneti, mentre ampie e bianche nuvole tingevano l'azzurro terso del cielo.
Altea era a cavallo, tra i sentieri verdeggianti e custoditi da teneri poggi.
Ad un tratto sentì dei cavalli e vide uomini che la inseguivano.
Allora la dama spronò il cavallo e galoppò veloce.
Correva, correva, ma poi ad un tratto dovette fermarsi a causa di un fiume che sbarrava il passaggio.
Non era però più inseguita.
Udì un rullo di tamburi e si accorse che poco lontano c'era un'esecuzione.
Un uomo fu impiccato.
Guardò il condannato e lo riconobbe: era il cavaliere incontrato al palazzo diroccato.
Si svegliò di colpo da quel sogno.
Era ancora notte.
“Nulla che ti riguarda.” Disse spiccio il Maresciallo a Dacey. “Ora torna a letto e non interessarti a queste questioni, intesi? Anzi, dimentica ciò che hai udito.” Fissandola duramente.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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