“Andate...” disse la figura ricominciando a suonare “... non vi impedirò di giungere qui quando vorrete, sebbene questo luogo è solo dolore e solitudine...” ad Altea.
“Si...” disse Elv guardando Gwen negli occhi “... si, sono pronto... voglio diventare come te...” e la baciò.
Un bacio appassionato e disperato.
Un bacio dato con l'ultimo respiro della vita e della luce.
Un bacio come promessa di una felicità remota e perduta.
Un bacio come se non ci fosse altro al mondo che loro due.
Il Maresciallo non rispose nulla a Dacey, né mostrò reazione a quelle parole di lei.
Il servo la portò poi in camera sua.
Era una camera ben arredata, abbastanza ampia e sufficientemente confortevole.
La finestra dava sul cortile ed un albero di mele saliva a coprirne una parte per ripararla dal Sole mattutino.
Andato via il servo arrivò un'ancella.
“Madama, sono Silvia.” Disse con un inchino a Dacey. “Sono la vostra dama di compagnia e per ogni vostra necessità io sono qui.” Sorridendo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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