Gwen raggiunse la stanza in cui dormiva Elv e lo trovò fortunatamente ancora steso ed addormentato.
Intanto Ivan aveva portato fuori il cadavere del povero Marko.
Ad un tratto in casa si sentì suonare il violino di Nikolaj.
Ad ogni morte, pareva, che lui amasse suonare il suo violino.
La figura restituì il medaglione ad Altea, continuando a fissarla in modo enigmatico.
In quel buio ancestrale che avvolgeva le rovine, quegli occhi indefiniti sembravano essere gli unici sprazzi di bagliore e luce, oltre la torcia che bruciava.
“Nessuno può aiutarmi...” disse cupo “... spetta dunque a me estirpare la maledizione uccidendo il barone... a me, visto sono solo come solo gli spiriti sanno essere...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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