Lys si preparò e scese nelle scuderie.
I cavalli erano tutti là, già sfamati e lavati.
Era una soleggiata mattinata di Aprile, con un'aria mite.
Il palazzo era invaso da una luce cangiante, tra il verdeggiante giardino ed il cortile in terra rossa di Sygma.
Il vecchio Stuarto era impegnato a raccogliere frutti dagli alberi per l'imminente pranzo.
“Chi può dirlo, madama...” disse il contadino ad Altea “... i fantasmi non hanno più nome, né lignaggio... sono solo spiriti dannati e maledetti che tormentano i vivi per vendetta... affrettatevi a lasciare questi boschi prima che faccia buio, signora... vedere il fantasma porta via il senno...”
“Ti chiedo scusa...” disse rammaricata Tiatiana a Gwen.
Questa allora prese la lettera per leggerla:
“Madama Gwen, vi porgo i miei saluti.
Come signora della vostra congrega e per quel senso di appartenenza che lega noi tutti immortali, vi trovo costretto a chiedervi ospitalità.
Non per me, ma per quell'individuo che già conosceste durante il mio soggiorno presso di voi.
Il barone infatti è braccato da alcuni monaci e temo che il vostro palazzo sia il luogo più sicuro per lui.
Certo che non negherete questo aiuto ad un vostro simile, sono lieto di poter promettere onore alla vostra persona.
Poiché il vostro nome sarà riportato a tutte le congreghe esistenti in caso di salvezza del barone.
Allo stesso modo il vostro nome sarà conosciuto da tutti se lui dovesse perire per mano dei Cattolici.
Vi ringrazio, il maestro.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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