“Si, effettivamente tutto sembra propendere per questa ipotesi...” disse Vanbelv a Gwen “... il segno del morso... i tagli, le lacerazioni... ma poi...” estraendo qualcosa dalla tasca “... abbiamo trovato questo tra i suoi vestiti... è un monile molto prezioso... di manifattura certamente straniera... e di solito un cocchiere non ha simili oggetti per sé...” mostrando il misterioso monile.
Altea si ritrovò in quella cella, col viso dolorante.
Il povero Furio che si era battuto per lei, rischiando la vita, ora era incatenato alla fredda parete.
Pian piano però cominciò a riprendere i sensi.
“Acqua...” disse piano “... acqua...”