Aprii gli occhi che stavo cavalcando.
Cavalcavo veloce, galoppavo nelle prime luci dell'alba, senza sapere dove stessi andando, mentre il bosco intorno a me si velava di una strana foschia.
Cercai di rallentare la corsa del cavallo e di rendermi conto di dove fossi.
Sì, a Chanty, questo era ovvio.
Che ci facevi in giro nel bosco da sola all'alba, Clio?
Un sorrisetto divertito mi si dipinse sul volto, poi mi resi conto di com'ero vestita... che diamine, chi se la prende conciata così?
Immediatamente cambiai il mio abito con la magia in uno di seta rossa impalpabile, decisamente più consono.
Solo allora mi accorsi che il mio palazzo era vicinissimo e che quindi la povera Clio era stata colta dal canto della civetta proprio prima che arrivasse a casa.
Non mi dispiaceva affatto essere a casa, avevo un conto in sospeso con il mio bel giardiniere! Vero!
Cosa diavolo ci faceva con un'amamelide nella tasca?
Alzai gli occhi al cielo, non mi importava, ma mi ero appena persa una notte, e volevo assolutamente recuperare.
Ogni volta che mi svegliavo mi sentivo come se avessi dormito anni e dovessi recuperare vivendo al meglio ogni istante che mi era stato concesso.
Così spronai Ercole ed entrai in casa, aprendo il cancello con un cenno imperioso della mano e la magia faceva il resto.
Smontai davanti alle scuderie "Aegos, ti ho riportato Ercole!" dissi allo stalliere, che però non rispose.
Che fa, dorme ancora? No perchè avrei potuto prendermeli tutti e due, tanto per divertirmi un po', già che c'ero.
"Icarius!" chiamai poi, guardando il giardino con una certa difficoltà per evitare le aiuole.
Sbuffai pesantemente.
A cosa serve avere delle bestiole da compagnia se poi non rispondono al mio comando quando voglio io?