Nikolaj smise di suonare il suo violino e si alzò.
“Io...” disse Tatiana a Gwen “... io preferisco restare qui...”
“E sia.” Nikolaj. “Vuol dire farò io il lavoro sporco.” Prendendo poi da un baule un paletto ed un martello col manico d'argento.
Allora salì sopra, mentre la risata di Roze echeggiava folle nella casa.
Tatiana scoppiò a piangere.
Aegos finì il suo bicchiere e poi guardò Clio.
“No, madama...” disse “... lo dico perchè siete una bellissima donna...” fissandola “... e direi molto di più se non foste la mia padrona... con rispetto parlando...” senza temere conseguenze.
Quella figura indefinita fissò per un lungo istante Altea.
Sembrava stagliarsi contro la notte infinita e misteriosa, anzi pareva farne parte.
“Si, sono un fantasma...” disse con la sua voce bassa e profonda “... questo luogo è maledetto ed i vivi non possono venire...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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