“Moriremo tutti...” disse a Gwen ridacchiando, per poi piangere.
Doveva sentire un dolore lacerante, la carne viva pulsava ancora e si strofinava sulle lenzuola.
“Tutti moriremo...” annuendo i lacrime, ridendo forte un attimo dopo.
Altea, con in pugno la sua fidata spada, cominciò a salire una traballante scala malmessa, fino a raggiungere la cima di una delle torri diroccate di quelposto spettrale.
Allora la falce lunare illuminò per un attimo qualcosa.
Sembrava una figura, sinistra ed aristicratica, solitaria e maledetta che la fissava con i suoi occhi resi enigmatici dalla notte.