Lo stalliere sorrise a Clio, quasi divertito dal candore della ragazza.
“La bellezza vedo è un marchio di famiglia.” Disse divertito. “Rubarmi ai miei doveri? Madama non sa che i miei doveri stanno tutti nella parola ubbidire? Siete voi padrone che pagate, dunque ogni vostro desiderio è un ordine.” Con un inchino irriverente. “Preparo un cavallo per me e poi accompagnerò madama dove vorrà.” E canticchiando una canzone audace andò a sellare un cavallo anche per sé.
Era un uomo di mezz'età, con il viso solcato da rughe ed i vestiti logori per il troppo lavoro.
Guardò gli occhi di Gwen dallo spioncino e salutò togliendosi il berretto.
“Perdonate, madama...” disse col suo accento da campagnolo “... sono in viaggio verso il cimitero di Chanty, ma il mio cavallo è stanco e volevo chiedere il permesso di riposare qualche ora, per poi riprendere il cammino verso il tramonto.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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