Sarei impazzita se Nikolaj non l'avesse smessa.
Ormai nemmeno Ivan ce la faceva più.
Mi voltai verso Nikolaj e gli getti in faccia ciò che restava nel calice, scagliando poi quest'ultimo nel camino.
In una frazione di secondo lo afferrai dalla gola con una mano, sollevandolo appena da terra.
"Dovevi pensarci tanti anni fa, quando mi desti il comando della congrega. Credo che adesso anche tu debba assumerti le tue responsabilità "sibilai con un basso ringhio, senza mollare la presa.
Sentivo tutto il mio corpo teso in quell'unico gesto, perché ora ne avevo abbastanza.
Ne avevo abbastanza di lui, della sua insubordinazione, della sua arroganza, la sua presunzione.
Ne avevo veramente troppo.
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