Clio stesa nel suo letto ripensava ad Icarius, all'amamelide e cominciava a fantasticare, a fare pensieri per lei audaci che però in qualche modo la turbavano e persino eccitavano.
Alla fine riuscì ad addormentarsi, sebbene sogni indefiniti, fatti di immagini ardite, persino erotiche attraversarono il suo sonno.
Si svegliò poco dopo l'alba, senza ricordare con precisione ciò che aveva effettivamente sognato.
Il suo corpo però era ancora turbato, caldo per quell'eccitazione soffusa, per quei pensieri spinti che si erano fatti strada in lei senza che la ragazza avesse potuto impedirlo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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