L'espressione che aveva negli occhi era strana.
In un certo senso, non era dissimile da quella degli occhi del Maestro, solo con una spruzzata di voluttà in più.
E i suoi sguardi erano sempre più insistenti, avrei osato dire quasi opprimenti.
Ascoltai e mi disse di non poter dire il suo nome.
Abbozzai un sorriso composto e superbo a quelle ultime parole su di me e per un attimo distolsi lo sguardo.
"Ma certo, rispetto la vostra posizione, non potrei non farlo" acconsentii, con tono cordiale.
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