Si baciarono ancora, a lungo, con reciproco piacere.
Erano baci appassionati, caldi, intrisi di quelle carezze e di quegli sguardi tra i due giovani.
Restarono così, su quel letto, con Gwen seduta su Elv, coprendolo di baci, di carezze e con i suoi capelli rossi.
Trascorse così il primo pomeriggio, senza il che il Sole mostrasse i suoi raggi sempre più obliqui sul bosco e sul palazzo.
Poi, di colpo, Gwen si accorse che Elv si era addormentato.
Non era un sonno naturale.
Infatti notò una figura nella stanza.
Era Nikolaj fermo a fissarla con uno strano sorriso.
Altea scese nel cortile, dove si trovava la carrozza da cui scese Fulminaccio.
L'uomo era scocciato e di pessimo umore.
Inveì con i suoi servi e poi si accorse di sua moglie.
“Sono tutti stupidi quelli che vivono qui.” Disse burbero. “Tutti stupidi questi di Sygma. A furia di stare tra ulivi e girasoli sono diventati tutti stupidi come piante.” Scuotendo il capo. “Ho fame.” Fissando Salamano, non degnando sua moglie nemmeno di un saluto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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