Di nuovo sogni confusi, orribili.
Alla fine Gwen aprì gli occhi.
Stavolta era in un letto comodo, in una stanza calda ed accogliente.
Dai vetri si vedeva il cielo mentre albeggiava.
Da fuori la stanza si udivano dei rumori.
Lui si lasciò togliere la maglietta, poi guardò il piede di Altea sulla sua spalle.
Allora col viso paonazzo, imbarazzato e titubante prese quel piede in mano e cominciò prima a baciarlo, con piccoli ed innocenti baci che man mano si fecero più insistenti, poi assaporandolo appena con la lingua.
Imbarazzato teneva gli occhi sulla stilista.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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