“Stai diventando isterica.” Disse seccato Elv a Gwen. “Intrattabile.” Fissandola.
Cercò ancora la bambina.
Chiamò e guardò intorno alla quercia, ma senza trovare nulla.
Ormai il crepuscolo era giunto e la sera appariva prossima.
“Nulla...” rassegnato Elv “... non c'è nessuno qui...” rammaricato.
Il rampollo sorrise ed annuì ad Altea come un bimbo felice a cui è stato promesso un giocattolo.
Allora si avvicinò alle labbra di lei e vi lasciò un bacio, veloce ed imbarazzato.
Poi la guardò tutta.
“Si, ti spoglio...” disse con l'acquolina in bocca.
Slacciò titubante la vestaglia ed aprì il tutto, fissando lascivo le nudità della bella stilista.
Ma lei aveva ancora il cellulare che chiamava il numero di suo padre e questi rispose.
“Si? Pronto?” Il padre di Altea al cellulare.
Clio non si fermava, non cessava di assaporare la virilità di quell'uomo.
Lui la guardava con gli occhi velati dall'eccitazione ed il volto marcato dal godimento, mentre con le mani toccava e faceva impazzire le altre ragazze intorno a lui.
“Ohhhh... brava...” disse guardando Clio che continuava ai suoi piedi “... brava la mia piccolina...” con voce pulsante di chi era ormai al limite.
Allora le tese una mano.
“Vieni, bambina mia...” fissando Clio con un ghigno lascivo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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