Quella voce, calda e intensa dall'accento straniero mi faceva rabbrividire.
Era come se un vento caldo e pungente accarezzasse la mia pelle.
Restai ad ascoltarlo come ammaliata, affascinata.
Le sue parole avevano il sapore di un piatto esotico troppo piccante, di quelli che ti lasciano a lungo il sapore in bocca.
Poi quello sguardo, il modo in cui mi guardava mi faceva ribollire il sangue nelle vene.
Ricambiai lo sguardo con uno altrettanto intenso, appassionato, caldo.
"Professor Ordifren...." guardandolo negli occhi "Lei è fin troppo gentile ad averci ricevuto a quest'ora tarda.." con la voce calda, intensa e uno sguardo di chi ha visto l'oscurità e vuole andarci a fondo, annegarci.
Sentivo tutto il mio corpo fremere, dovetti accavallare le gambe e stringerle forte per riuscire ad avere un minimo di sollievo.
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