Molte vole le leggende nascono da vicende e personaggi realmente esistiti e che poi la fantasia popolare, la scarsità delle fonti storiche e l'abilità di qualche poeta e romanziere rendono celebri e ricorrenti nel Tempo.
Così si può dire anche di un inquietante e controverso personaggio storico, la cui vita è documentata in parte da fonti certe, notò perlopiù ai suoi contemporanei come eretico, cialtrone ed impostore.
Stiamo parlando del tristemente famoso Dottor Ordifren di cui ben conosciamo le imprese su queste pagine.
Eppure l'opera più antica e nota che lo cita e ben documentata sotto l'aspetto storico e letterario è un poemetto di animo autore dal titolo “La tragica vicenda del Dottor Ordifren e la sua falsa Vocazione al monachesimo”, più semplicemente noto come “La Vocazione”.
Qui si parla di un giovane ambizioso che cacciato dal suo convento giurerà vendetta contro il Clero, al punto da diventare il più acerrimo nemico della Chiesa.
Tra le cose che rendono quest'opera particolarmente interessante vi è senza dubbio la presenza di uno degli elementi che diventeranno fondamentali nel ciclo dedicato ad Ordifren: L'Aureo di Uaarania.
Nel poemetto infatti vediamo il diabolico scienziato alle prese con questo impenetrabile arcano, messo poi a custodire gli incommensurabili tesori di Uaarania, la città degli atei rinnegati.
Ordifren, portato davanti al vescovo che intende processarlo, proporrà a lui ed ai suoi messi questo arcano, nel quale si dovrà svelare la particolarità delle parole in esso elencate:
“Premessi-Porti-Ammaliate-Atterriamo-Sederemo-Ridiamo-Visto-Marciamo-Odi-Tratto.”
Voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'Aureo di Uaarania?