Bell sorrise.
“Un poeta disse che i problemi d'Amore non sono ai davvero problemi.” Disse ad Altea.
Ad un tratto due luci si videro lungo i binari.
“Ecco il treno.” Bell.
Il treno arrivò e si fermò.
Pochissime persone scesero dai vagoni vista l'ora.
“Ora lo vedremo arrivare.” Fece l'avvocato.
Elv guardò Gwen e rise piano.
Un sorriso sensuale, complice.
Allora si avvicinò al letto.
Si chinò e la baciò piano, in modo intenso e lascivo, assaporando labbra e lingua di lei.
Poi le sue mani aprirono lentamente la camicia della ragazza.
Lei sentì la stoffa scivolare piano sulla sua pelle, accarezzare ad agio e maliziosa i suoi seni.
Allora guardò il suo corpo ormai scoperto dalla camicia tutta aperta.
“La Gwen desnuda...” disse lui piano in un sussurro, guardandola negli occhi.
Allora si chinò su di lui, prendendo con la bocca il suo capezzolo.
Nel fare ciò la ragazza avvertì la virilità del giovane sfiorare la sua pelle.
Le altre 3 finirono di spogliarlo, tutto, mentre Clio continuava a tenerlo per il membro ormai turgido alla follia.
Il latex era contro il corpo nudo di Guisgard e lui la guardava negli occhi.
Poi le parole della teppista che tirò a sé il rampollo, facendo leva su quella virilità così diversa dai timori e gli imbarazzi di lui.
“Si...” disse lui paonazzo per l'eccitazione “... si!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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