Guisgard annuì ad Altea.
Lei ripose al telefono e lui si inginocchiò ai suoi piedi, però impacciato restò a guardare le sue gambe lunghe, le sue mutandine, senza avere il coraggio di toccarla.
“Pronto...” disse una voce al telefono “... parlo con miss de Bastian? Sono l'avvocato Bell... l'ho chiamato per mantenere il mio impegno, ricorda? Il mio cliente sta arrivando con l'ultimo treno e sto andando a prenderlo in stazione... vuol venire con me per conoscerlo? Passo a prenderla?”
Gwen si sedette a cavalcioni su Elv che subito portò il suo volto tra i bei seni di lei, cominciando a giocarci con la bocca e la lingua.
Lei sentiva le labbra di lui che baciavano tutti i suoi seni, la sua lingua che lambiva, premeva e assaporava i suoi capezzoli.
Era inebriante, eccitante.
“Ti voglio...” disse lui eccitato.
Ma ad un tratto si udì un grido giungere da fuori, dalla stradina di fronte all'alberghetto.
Pavel era turbato.
“Forse sto sognando o sono solo pazzo...” disse a Nyoko “... andiamo a casa tua, ti prego... mi sento confuso... ti prego...”
“Si, andiamo.” Disse eccitata Kyra.
“Si, prepariamoci e curiamo il piano nei minimi dettagli.” Viki.
“Wow!” Ridendo Jackie.
“E vai!” Ridendo Vivian.
Tutte guardavano Clio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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