Elv rise, senza alzare la testa dai seni di Gwen, continuando a baciare piano i suoi capezzoli.
Baci dolci, lenti, umidi.
“Colpa tua...” disse “... vuoi che smetta?”
Pavel vide tutto ciò aveva chiesto apparire davanti a lui.
“Ehi... un momento...” disse a Nyoko “... come hai fatto? Sei un'ipnotizzatrice o qualcosa di simile?”
A quelle parole di Clio le sue amiche apparvero compiaciute ed eccitate.
Vivian si mise all'opera col suo tablet, mentre le altre già assaporavano una nottata diversa dal solito.
Una notte per il loro lato oscuro.
Dopo circa un'ora Vivian aveva già raccolto un bel po' di leggende intorno a quel castello.
Ovviamente la Gioia dei Taddei e quella del gufo, secondo la quale secoli fa un duca aveva voluto un gufo addestrato a difenderlo.
La tradizione narrava che alla morte del gufo il suo spettro fosse rimasto nel castello per difendere i Taddei.
Quel biglietto e quelle rose avevano turbato Altea.
Poi lei tornò da Guisgard, sempre imbarazzato.
“Si...” disse lui rossissimo in viso.
Ma non c'era pace.
Il telefono in camera squillò.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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