Discussione: Il segno del Gufo
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Vecchio 11-03-2018, 00.32.29   #507
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Clio tornò dalle sue amiche che avevano da poco terminato di giocare col poliziotto, per poi averlo tramortito e portato via.
“Ho fatto qualche ricerca sulla villa in cui vive la stilista...” disse Viki “... è abbastanza affollata, tra servitù e personale legato alla sua casa di moda. Infatti molto del lavoro la stilista lo fa a casa sua. Quindi non so quanto sia plausibile avvicinarsi alla villa.”
“Ti sei ripresa?” Chiese Kyra a Clio. “Oppure sei ancora inquieta, sorellina?” Ridacchiando.
"Sto controllando la mappa catastale su Internet..." fece Vivian col suo tablet "... pare la villa sia dotata di un sistema d'allarme ed anche di alcuni uomini addetti alla sicurezza dell'edificio."
"Hai capito la stilista..." perplessa Ellie "... si vede la lezione che ha avuto ha fatto si che si cautelasse..."

Elv continuò a disegnarla, a raffigurarla nella sua candida e sensuale nudità su quel foglio.
Lo scenario era lussureggiante, intriso di un intenso erotismo.
Lui era in quel ruscello a lavarsi quando arrivò Gwen.
Elv allora restò a guardarla, tutta, mentre si faceva scivolare l'acqua su tutto il suo corpo.
La guardò a lungo, uno sguardo profondo e penetrante, fatto di sensi, di passione, di desiderio.
Allora con un cenno la invitò a raggiungerla in quel ruscello.

Altea diede di disposizioni al capo della sicurezza che si occupava di sorvegliare la villa.
Poi si chiuse in camera con Guisgard.
Gli fece chiudere gli occhi ed indossò lingerie molto sensuale.
Lui nel vederla così apparve visibilmente imbarazzato, rosso in viso e turbato.
Poi quel gioco delle maschere.
Lei la fece indossare a lui e pretese che il rampollo facesse lo stesso.
Era col corpo vicinissima alla schiena nuda di lui.
“Si...” disse lui intimidito dai modi autoritari della stilista, mettendole la maschera “... è caldo qui, vero?” Imbambolato, col viso paonazzo. “Forse bisognerebbe aprire la finestra, signora... ehm... volevo dire Altea... giusto?” Guardandola.

Pavel sorrise e scosse il capo.
“Non mi convincerai mai con questa storia degli Angeli...” disse divertito a Nyoko.
Intanto passeggiavano per le strade immerse nella sera umida della brughiera.
“Io sarò un grande disegnatore, sai?” Guardandola. “Un grande illustratore. Ma non saranno illustrazioni normali le mie... no, io farò qualcosa di più.” Con occhi sognanti. “Se solo avessi il denaro per comprare l'occorrente...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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