Discussione: Il segno del Gufo
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Vecchio 10-03-2018, 18.52.14   #502
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Arrivate al covo, la musica era così forte da risultare insopportabile.
Un'esplosione di metal una volta aperta la porta blindata che dava sulle scale.
Sì, perché il covo, per ovvi motivi, era insonorizzato.
A volte ci piaceva portare le nostre vittime lì e giocarci un po'.
Delle bambine hanno bisogno di giocattoli, non è vero?
Oh, noi si... tanti giocattoli con cui divertirsi.
Ed era proprio quello che stavano facendo quelle di noi che avevano avuto la bella idea di non seguirmi al castello.
Kyra e Vik non avevano fatto altro che dirmi quanto fosse stata una perdita di tempo quella mattinata e già fantasticavano su come recuperare il tempo perso.
Avevo promesso loro che quella sera avremmo fatto un colpo e ci saremmo divertite parecchio, anche se al momento non mi veniva in mente niente.
Appena si resero conto che le altre stavano giocando si precipitarono di sotto per avere la loro parte.
Le ragazze si erano messe a giocare ad "asso di bastoni", un gioco che consisteva nel rapire un uomo, di solito ad alto rischio, legarlo, provocarlo e ogni qualvolta diventasse evidente che lui si stava eccitando colpirlo in modo sempre diverso.
Uno di quei giochini divertenti da fare quando la noia è troppo insopportabile.
Spesso venivano scelti uomini con cui si avevano dei conti in sospeso, oppure che ci avevano fatto qualcosa in passato, o ancora che ci stavano antipatici per una ragione qualsiasi, o ancora... beh, uno che ci ispirasse.
Restai a guardarle dalla scala con un sorrisetto divertito.
C'erano Ellie e Vivian che facevano il loro numero migliore, ballavano tra loro, in lingerie, con mosse sensuali, seducenti, toccandosi lievemente l'un l'altra, quasi per caso, ma sapendo perfettamente che tutto quello mandava in visibilio la loro preda.
La cosa bella di questo gioco era vedere come spesso gli uomini da una parte lottassero per resistere, pur di evitare il dolore, dall'altra invece si perdessero tra le vie dell'eccitazione, alla fine erano completamente alienati e quasi non avevano più paura di essere colpiti, purché il gioco continuasse.
Le dinamiche tra vittima e carnefice mi avevano sempre affascinato.
Ora Kyra e Vik avevano preso il posto delle altre e sfruttavano i loro costumi da studentesse per far impazzire il malcapitato.
Le osservai appoggiata alla scala, guardandole ma con la testa da un'altra parte.
"Ehi, ti ho trovato una nuova mazza!" mi richiamò alla realtà Jackie, lanciandomi un oggetto non ben identificato, che presi al volo prima di accorgermi che era un manganello.
"Un poliziotto?" guardandole stupita.
"Ecco vedi.." Ellie versandosi da bere, tutta sudata per il ballo con Vivian "Siamo andate a fare compere.." spiega, usando l'espressione che normalmente si usa per indicare una rapina.
"In pieno giorno?" stupita io.
"Beh, non avevamo niente da metterci!" alzò le spalle Vivian, che si era lasciata cadere su un divanetto.
"Ecco, lui ci ha seguito e... beh, non era niente male, così lo abbiamo portato qui.. abbiamo cambiato gioco!" ridendo Jackie.
A giudicare dal sangue rappreso sul corpo dell'uomo, doveva essere lì da qualche ora.
"L'avete bendato per bene?" mi accertai.
"Meglio ancora, tramortito, trasportato svenuto e sistemato qui.." tutta fiera Ellie.
"Brave bambine..." annuii, pensierosa.
Jackie arrivò con un bicchiere pieno, me lo posò vicino e mi fissò pensierosa.
"Va tutto bene?" mi chiese, quasi sospettosa.
Io annuii fissando un punto imprecisato sulla parete, presi il bicchiere, trangugiai il liquore in un sorso solo, senza nemmeno sentirne il sapore.
Ma quel calore forte che mi attraversava la gola mi fece chiudere gli occhi, regalandomi un torpore di cui avevo incredibilmente bisogno.
Jackie mi fissò e senza dire niente mi versò altro liquore.
Si erano accorte tutte di quella mia strana espressione assente.
Tranne ovviamente Kyra e Vik che stavano giocando con il poliziotto che stava per perdere il controllo, provava a dimenarsi, voleva raggiungerle, eravamo già nella fase per cui se l'avessimo liberato non sarebbe né scappato né ci avrebbe colpito.. anzi.
"Allora com'è andata?" chiese Vivian, titubante.
"Sì, com'è il rampollo allora?" incalzò Ellie.
Lys, che si era andata a preparare un negroni coi controfiocchi, si sedette sul bracciolo della poltrona accanto a me, le guardò una a una con aria annoiata e sospirò.
"Uno schifo, altroché!" alzò gli occhi al cielo.
E raccontò ogni cosa, di come ci fosse la stessa tizia della festa che faceva la gatta morta, di quanto io avessi provato a contrastarla ma lei si fosse resa ridicola arrivando persino a provare a spogliarlo senza però riuscire ad eccitarlo, di come quei due non ci lasciavano in pace, di quanto Ozzlon fosse viscido e loro ne avessero approfittato, ma soprattutto di quanto fosse moscio l'erede.
"Davvero?" esclamò Jackie, incredula.
"Ma alla stazione non sembrava così!" le andò dietro Ellie.
"Ve l'assicuro, avete presente un'ameba? Ecco..." scuotendo la testa Lys.
Io ascoltavo in silenzio, persa nei miei pensieri.
"Oh ma a Clio piace.." mi canzonò Lys "Dovevate vedere come faceva la carina, tutta coccolosa, dolce.." con una vocina stridula fatta apposta per prendermi in giro.
Tutte risero e io dovetti riscuotermi dal mio torpore.
"Ma che dici!" risi a mia volta mentre la colpivo con un buffetto sul braccio "Recitavo la parte della ragazzina su, della scolaretta tutta occhioni e buoni sentimenti!" finendo anche il secondo bicchiere e alzandomi per sfuggire al terzo grado di quelle quattro che continuavano a ridacchiare tra loro, facendomi venire il nervoso.
Presi in mano il manganello e mi accorsi con gran piacere che era uno di quelli che faceva anche da taser, ottimo quando qualcuno troppo grosso voleva fare il duro.
"Brava prova il tuo nuovo giocattolino sul nostro amico!" mi suggerì Jackie.
Io mi avvicino al poliziotto ormai al limite dell'eccitazione, che si cerca di liberare facendo solo un gran casino, mentre le ragazze lo provocano, lo colpiscono, lo colpiscono e lo provocano, ancora e ancora fino a fargli perdere il senno.
Sì, forse dovrei giocare, giocare e dimenticare tutto quello, le sensazioni, i ricordi, ogni cosa che mi sembrava aver toccato troppo nel profondo.
Diamine, era una mattinata come le altre.
I gemiti soffocati dell'uomo imbavagliato riempivano la stanza mischiandosi alle risatine di Kyra e Vik.
Non mi avevano visto, ma andava bene così, cercai di non pensare a niente, di mettermi a giocare come se nulla fosse, come se non avessi nessun altro pensiero.. come sempre.
Guardai l'uomo negli occhi, una delle cose più belle di quel gioco era vedere la sua espressione perdersi nel caos dell'oscurità in cui lo stavamo trascinando.
Ma la cosa non mi aiutò... gli occhi del malcapitato (forse) erano azzurri.
Un azzurro diverso da quelli di Guisgard, certo, ma pur sempre azzurri.
Allora immediatamente pensai a lui, a quell'espressione tenera, imbarazzata.
Oh, come avrei voluto vederli invece così, folli di eccitazione e rabbia, fuori controllo.. sarebbe stato davvero incredibile.
A quel pensiero sentii in me un tremito forte, intenso, caldo, che mi attraversò completamente.
Le ragazze si voltarono verso di me e mi trovarono lì, con gli occhi accesi fissi in quello dello sconosciuto.
"Non mi va di giocare..." dissi, buttando il manganello in un angolo e andandomene verso il divano "Ricordatevi di tramortirlo prima di rilasciarlo..." dissi, distrattamente.
Non era propriamente vero quello che avevo detto... non mi andava di fare quel gioco ma solo perchè ne avevo in mente un altro, uno che si stava facendo strada nella mia mente, uno eccitante e pericoloso, ma che in quel momento era l'unica cosa che mi divertisse.
Così mi sdraiai pensierosa sul divano e rimasì lì diverse ore, senza fare altro che pensare a come mettere in atto il mio piano.
"Ehi, che c'è?" mi chiese infine Lys sedendosi accanto a me "È per quel ragazzo?"
Io fissavo un punto davanti a me, ancora e ancora, non gli toglievo gli occhi di dosso per niente al mondo, quasi fosse un particolare fondamentale e non una crepa sul muro.
"Immagina..." sussurrai "Quegli occhi così puri, innocenti, imbarazzati e chiari cambiare.. immagina se lo prendessi per mano e lo portassi nel mio mondo, se fossi per lui come un'ondata di oscurità che gli entra sotto la pelle fino ad impossessarsi della sua anima...".
Parlavo con lei ma non la guardavo, continuavo a fissare il muro.
"Voglio vederlo sconvolgersi, perdere il controllo, perdersi completamente, annegare nel mare nero che ci scorre nelle vene... voglio vederlo sprofondare piano, un pezzo alla volta finché non resterà nulla di quella innocenza di ora.." sussurrai, quasi parlassi a me stessa. "Quell'innocenza che mi sconvolge, che voglio prendere, fare mia..." con la voce sempre più eccitata, sempre più folle, sempre più estatica.
"Sembra eccitante..." mi disse Lys.
"Oh lo è..." annuendo io "Il gioco più eccitante che io abbia mai fatto..." con un sorriso più simile a un ghigno ma l'espressione sempre assorta.




Ripensai a quello che era accaduto nelle ore precedenti mentre continuavo ad oziare su quel divano.
Le ragazze erano rimaste davvero colpite dal mio comportamento, allora avevano pensato di tirarmi su proponendomi di dare una bella lezione alla tizia che si era intromessa quella mattina.
Subito la trovai una splendida idea, le ragazze non se l'erano fatto ripetere due volte e si erano subito messe all'opera cercando tutte le informazioni possibili per preparare il colpo come si doveva.
Oh, si sarebbe pentita amaramente di essersi messa sul nostro cammino.
Mi alzai e le raggiunsi nella sala che sembrava uno di quei posti da cui i cattivi pianificano come conquistare il mondo.
"Allora, bellezze, a che punto siamo?" sorridendo.
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