Il vecchio sorrise.
Si, aveva visto Nyoko nonostante la ragazza non fosse visibile, se non a Pavel.
“Eh, già...” disse lui “... potrei non accorgermi di lei, ragazza mia?” Divertita. “Amico mio, sai che non riesco a disegnare stanotte? Vieni a darmi una mano?” Ridendo.
Elv guardò Gwen ed annuì.
La prese per mano e salirono in camera.
Lui regolò le luci, sistemò fogli e tela, con matite, pennelli e colori.
“Puoi preparati, gioia...” disse con tono dolce e complice alla ragazza “... togliti i vestiti e metti questo arrotolato intorno alla vita...” dandole un velo leggerissimo e semitrasparente “... poi sali sul letto...” che accomodò tirando su le lenzuola, adagiandoci i cuscini intorno.
Guisgard seguì Altea a casa sua.
Salirono nella camera di lei, dove la stilista si cambiò.
Lui si voltò per non guardare, anche se la tentazione di voltarsi era forte.
Resistette a quell'impulso ed attese che lei fosse pronta.
“Si, una pizza qui andrà benissimo...” disse lui sorridendo imbarazzato.
Fortunatamente lei aveva indossato abiti più pacati, non più sexy e lui si sentì più tranquillo e meno turbato.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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