Quel massaggio diventava sempre più intimo, audace, sensuale.
Clio tastava il petto del suo padrone, ungendo e massaggiando ogni suo muscolo, muovendosi ormai ritmica su di lui, tastandone ogni piega e forma di quel corpo, strofinandosi con la sua intimità contro il mascolino vigore del Capo che la cameriera sentiva sempre più sodo ed eccitato.
Poi si chinò con tutto il corpo su di lui.
“Ma come siamo poetiche...” disse lui, sorridendo eccitato e guardandola negli occhi.
Ad un tratto Gwen sentì un fruscio dall'altra parte del ruscello.
Inizialmente vide solo le sagome verdeggianti delle felci e dei giunchi, poi apparve qualcosa.
Si muoveva.
Raggiunse l'acqua, chinò la testa e cominciò a bere.
Un attimo dopo la ragazza comprese cosa fosse.
Si trattava di un uomo che camminava guardingo a quattro zampe, come fosse un quadrupede.
Aveva una veste blu, carnagione color rame e folti capelli neri.
Succhiando l'acqua le sue labbra emettevano un gorgoglio sintomatico.
Sembrava chiaro come tutti o quasi gli abitanti di questa parte dell'isola fossero afflitti da singolare bruttezza.
I due amanti erano l'uno nell'altra.
Altea stava seduta sopra Hiss che la penetrava con ardore, impeto e passione.
La teneva stretta per i fianchi, quasi a guidarne le movenze, baciando e succhiandone i seni bagnati.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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