L'atmosfera sempre più calda, umida, infuocata, proibita.
Quel massaggio ormai aveva preso una piega che non avrei immaginato, mi ero completamente lasciata andare come mai mi era successo prima.
Non sapevo spiegare quello che mi aveva portato ad essere così audace con quell'uomo che conoscevo appena, di cui non sapevo nemmeno il nome.
Eppure c'era qualcosa, qualcosa di indefinibile che mi attraeva a lui come una mosca al miele, forse avrei potuto respingerlo ma era così forte e bello che mi ci ero buttata senza nemmeno accorgermene.
Ora lo vedevo chiaramente, che ero persa e che non sarei più potuta tornare indietro, ora lo sapevo ma era troppo tardi.
Ormai i suoi occhi erano l'unico mondo in cui volevo specchiarmi, quel movimento ritmico che mi rendeva sempre più umida, calda, vogliosa era come impossibile da fermare, il contatto della sua pelle sotto le mie mani era una necessità come respirare.
Avrei voluto fermare il tempo, ritagliare una bolla intorno a noi e sigillarla per poter rivivere quel momento all'infinito ancora e ancora.
I miei occhi ormai erano velati di un'eccitazione senza pari, erano persi nell'azzurro dei suoi, fermi a contemplare ogni sfumatura del suo sguardo.
Avrei voluto impararle a memoria, ognuna di loro mi appariva preziosa e bellissima. Non esistevano due occhi così belli, era una delle pochissime cose che riuscivo a pensare in quel momento infuocato.
Era un crescendo continuo, il piacere che mi dava muovermi su di lui cresceva sempre di più in me, con la sua eccitazione, ma non poteva esplodere era come prigioniero delle apparenze, del costume, del fatto che non avrei dovuto essere lì a perdere la testa per il mio capo, il mio signore.
Eppure quel gioco di ruoli rendeva tutto dannatamente eccitante.
Sorrisi alle sue parole, e poi mi chinai su di lui e stavolta lo feci in maniera diversa.
Un movimento intenzionalmente sensuale, lento, appoggiai il mio seno sul suo bacino e risalii tutto il suo corpo strusciandomisi contro, in modo che percepisse ogni forma addosso a lui con la stessa chiarezza con cui doveva accorgersi della mia intimità ormai fremente e sempre più umida e calda.
Quando fui a pochi centimetro dal suo viso, lo guardai, uno sguardo ardente e appassionato.
"No, ma non ho altre ricchezze..." sussurrai, vicinissima alla sua bocca "Valgono tutto quello che ho...".
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